
umano.
cui paralisi cerebrali infantili, patologie metaboliche, disabilità fisiche più
o meno associate a disturbi comportamentali , e ritardi nello sviluppo; e la formazione di alcune delle suore
incaricate della loro cura, per garantire il mantenimento dei benefici ottenuti quando non
sono presenti terapisti qualificati. Sia
le ragazze sia le suore sono estremamente collaborative, e insieme siamo potute
andare oltre i limiti della lingua, della mancanza di mezzi, e delle patologie
stesse.
generali, la cultura differente, e le tante necessità di una “famiglia” così grande
e particolare, mi sono sentita accolta. Ho potuto rendermi conto di quanto sia
difficile e costoso – anche emotivamente-
mantenere una comunità di disabili, e i momenti di sconforto o di
preoccupazione , che già non mancano quando si ha a che fare con i bambini,
aumentano a dismisura. Eppure, tutti quelli che vivono a Shanti Nilayam –
suore, bambine, ospiti adulte, collaboratori- hanno grande determinazione, predisposizione all’accoglienza e il sorriso
sulle labbra.
tempi sia nei propositi, perché purtroppo, attualmente non ci sono le risorse né per poter
garantire una presenza qualificata costante, né per poter trattare tutte le
bambine che ne hanno bisogno.